Marzamemi
Marzamemi è una frazione marinara del comune di Pachino da cui dista circa 2 km. Si trova in provincia di Siracusa.
L'origine del nome Marzamemi è controversa: secondo alcuni deriverebbe dalle parole arabe marsa ('porto', 'rada', 'baia') e memi ('piccolo'), mentre secondo il glottologo netino Corrado Avolio il toponimo deriverebbe dall'arabo marsà al-ḥamāma, cioè 'baia delle tortore', "per l'abbondante passo di questi uccelli, in primavera".
Il borgo è nato attorno all'approdo, poi divenuto porto da pesca, e si è sviluppato grazie a quest'ultima attività, molto praticata ancor oggi, dotandosi anche di una Tonnara, tra le più importanti della Sicilia. La tonnara di Marzamemi risale al tempo della dominazione spagnola in Sicilia nel 1600.
Nel 1752 furono ultimate la costruzione del palazzo, della chiesa della tonnara, dedicata alla Beata Maria Vergine di Monte Carmelo, e delle casette dei marinai per opera dei baroni Calascibetta.
(Fonte Wikipedia)
A soli 10 km da Marzamemi lungo la strada per Pozzallo un tratto di costa lungo circa 2 Km tra baie, falesie e grotte, con un mare cristallino e protetto da una scogliera di tufo bianco ricoperta da vegetazione.
Potrete ammirare anche i faraglioni che si sono staccati dalla costa, ma che resistono ancora alla forza del mare: si tratta di due strutture calcaree alte circa 15 metri e larghe circa 10 metri.
Il pantano Longarini è un'area umida di circa 200 Ha situata in territorio di Ispica a poche centinaia di metri dalla costa. La depressione contiene acqua salata ed è fra le poche superfici lacustri naturali della provincia di Ragusa. Costituisce il più grande di un complesso di pantani che si sviluppano per alcuni chilometri quadrati tra Ispica e Pachino.
Sin dai tempi dei Greci e Romani questa zona era usata come porto interno, vista l'impossibilità di creare porti abbastanza riparati lungo la costa, e conosciuta come Porto Ulisse, forse in riferimento al fatto che l'eroe omerico è possibile che sia qui approdato durante il suo errare per il Mar Mediterraneo. La dimostrazione di ciò è confermata dal fatto che negli anni sessanta del XX secolo, nel corso di campagne di scavi, furono trovati i resti di una nave bizantina datata del VI secolo, insabbiati a circa 500 metri dalla costa.
(Fonte Wikipedia)
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